Tisane effetti collaterali

Tisane effetti collaterali.Tisane effetti collaterali. Le tisane in inverno sono particolarmente gradite particolarmente in inverno. Una tisana calda e profumata è quello che ci vuole oltre a riscaldarci un po, risolvere un bel po di problemi nel quotidiano,   rinfranca corpo e spirito.

Non bisogna però sottovalutare che tutto ciò che è naturale faccia bene. In alcuni casi si possono avere degli affetti indesiderati. Bisogna sempre stare attenti alla scelta delle tisane e dell’estratto fitoterapico in quanto parliamo sempre di principi attivi che possono avere degli effetti collaterali sul nostro organismo soprattutto se associati a farmaci o alimenti in particolare..

Per non sbagliarsi, meglio scegliere tisane con poche erbe ed acquistate in erboristeria o in farmacia. Evitare sempre di comprarle online per essere sicuri delle materie prime utilizzate.

Qui di seguito troverete una lista delle piante officinali più comuni ed utilizzate ed i loro effetti negativi.

Tisane effetti collaterali

Dente di leone: sconsigliato per chi soffre di calcoli biliari, a dosi elevate può anche causare problemi dermatologici e gastrointestinali

Echinacea: non va assunta nel caso di malattie immuni (come ad esempio leucopenia o AIDS)

Eucalipto: chi è portato, può avere disturbi a livello gastrointestinale

Frangola: non va presa in gravidanza e in allattamento, può causare crampi intestinali e rallentare il transito intestinale

Genziana: sconsigliata a chi soffre di ulcere gastrointestinali

Ginepro: no in gravidanza. L’utilizzo prolungato può causare problemi ai reni

Ginkgo: può causare disturbi gastrointestinali e può interagire con farmaci ad azione

Anticoagulante

Ginseng: se ne abusate, potete avere disturbi di irritazione e nervosismo e diarrea

Hamamelis: un eccesso può causare fenomeni di ipertensione

Harpagophytum: (“Artiglio del diavolo”) no in gravidanza e in allattamento, può causare allergie e complicazioni gastrointestinali. Sono possibili interazioni con alcuni anticoagulanti e farmaci per il trattamento di malattie cardiovascolari

Ipeca: a dosi eccessive può causare diarrea

Iperico: (“Erba di San Giovanni”) può interferire con l’assorbimento di contraccettivi orali, farmaci anticoagulanti, immunodepressivi, derivati della digitale, antivirali (es. indinavir), ciclosporina, teofillina, medicinali per la cura dell’AIDS

Liquirizia: se assunta in dosi elevate fa aumentare la pressione. E’ sconsigliata in caso di gravidanza, e per chi soffre di ipertensione, anemia e problemi a livello epatico. Può interagire con alcuni farmaci ad azione diuretica

Passiflora: disturbi della visione e cefalee

Rabarbaro: no in gravidanza o allattamento, perché rende amaro il sapore del latte. Poiché il rabarbaro influenza la quantità di potassio nell’organismo, è sconsigliata l’assunzione contemporanea ai farmaci per la cura delle malattie cardiache