L’ACNE: COME E PERCHE’ SI MANIFESTA

Il disturbo dell’acne, chiamato anche acne vulgaris, è una malattia che colpisce prevalentemente gli adolescenti. Nei maschi l’incidenza è maggiore che nelle femmine. Ed è nei ragazzi che si riscontrano le Acneforme più gravi.

L’acne è così comune e frequente da essere considerata una normale manifestazione dell’età giovanile, pur non esente da implicazioni e disagi psicologici a volte anche gravi e compromettenti la vita sociale.
Molto più rara è invece la comparsa della malattia in età adulta, in cui assume caratteri di cronicità e gravità più importanti.

ORIGINI E CAUSE DELL’ACNE

Per capirne l’origine è necessario rifarsi all’anatomia del follicolo pilosebaceo. Cioè all’insieme delle strutture che compongono e danno vita al comune pelo della pelle.
Tutto ha inizio con la chiusura del follicolo pilifero, piccolo canalicolo che ha il compito di portare in superficie il sebo necessario alla protezione della pelle e alla lubrificazione del pelo.

Un progressivo aumento nella secrezione di sebo, dovuto per lo più all’azione degli androgeni, ormoni prevalentemente maschili, produce inizialmente solo una pelle più lucida e un capello più “grasso”, ma, a lungo andare, può portare alla chiusura del canale pilifero.

Il ristagno di sebo conseguente, porta al formarsi di una piccola sacca, detta microcisti, con contemporaneo sviluppo di batteri, in prevalenza del tipo “Propionibacterium acnes”.

Evoluzione

Il progressivo aumento di volume della microcisti, provocato dal continuo accumulo di sebo, batteri, cellule morte e macrofagi (corpuscoli deputati alla difesa del nostro organismo), porta alla formazione del cosiddetto comedone chiuso o “punto bianco”.

Quest’ultimo potrà evolversi nel comedone aperto (cosiddetto “punto nero”, causato dai depositi di melanina e residui sebacei ossidati e depositatosi sulla sua superficie) o in papule e pustole, per scoppio del follicolo. Solide le prime, con pus e denominate nell’accezione comune “foruncoli” le seconde.

Nei casi d’acne più grave, in particolar modo quando tali lesioni risultano formarsi a maggior profondità, l’evoluzione è in noduli e cisti. Il più delle volte responsabili di inestetismi anche importanti. Si parla allora di acne lieve o moderata nel primo caso e grave nel secondo.

ACNE RIMEDI – LA CURA DELL’ACNE

L’approccio terapeutico, calibrato in base alla gravità, mira ad una remissione temporanea e non definitiva dei sintomi. Sono trattamenti che spesso si protraggono per lunghi periodi e all’inizio possono dare un peggioramento temporaneo delle lesioni. Caratteristica questa che spesso induce erroneamente il paziente alla sospensione della terapia.

Nell’acne lieve è sufficiente il ricorso a farmaci di automedicazione, acquistabili liberamente in farmacia. Sono di utilizzo esclusivamente topico, da applicare cioè direttamente sulla pelle, e caratterizzati solitamente da effetti collaterali piuttosto lievi e occasionali.

Farmaci utilizzati

Tra i farmaci utilizzati più frequentemente troviamo gel a base di benzoilperossido. In vendita in concentrazioni variabili dal 3 al 10 per cento. Principio attivo d’elezione per la sua spiccata attività cheratolitica (capace cioè di rimuovere lo strato di cellule morte) e dotato di una carica antibatterica specifica proprio verso il “Propionibacterium acnes”. Il benzoilperossido non è esente da effetti collaterali, anche se non gravi e comunque transitori.

Effetti collaterali

Rossori, prurito, desquamazione e secchezza cutanea si possono manifestare, soprattutto nella fase iniziale della terapia. Inconvenienti che non devono portare ad un’interruzione della cura che va intrapresa iniziando da concentrazioni più basse applicate magari a sere alterne anziché quotidianamente e aumentando progressivamente la concentrazione e la frequenza di applicazione.

Il gel va applicato in dose non eccessiva, con un leggero massaggio, evitando le zone più delicate, quali occhi, naso e bocca. Effetti collaterali più evidenti e prolungati devono imporre una sospensione del trattamento.
Per il suo peculiare meccanismo d’azione (libera ossigeno), questo principio attivo tende a sbiancare la biancheria con cui viene a contatto.

Igiene

Si consiglia in questo caso l’uso di indumenti, federe e lenzuola bianche. In alternativa al benzoilperossido, possiamo acquistare in farmacia prodotti a base di acido azelaico. A parità di attività disinfettante, possiedono un potere cheratolitico molto inferiore. Va applicato due volte nell’arco della giornata. Nel caso di comparsa di irritazioni e pruriti se ne può ridurre l’applicazione temporaneamente ad una sola volta il giorno.

In generale è buona norma usare in concomitanza a questi prodotti saponi disinfettanti. Meglio se a pH acido, avendo cura di asciugare la pelle delicatamente, tamponando non sfregando;
pulitori scrub non molto frequentemente (2 o 3 volte la settimana);
creme magre e linee trucco appositamente studiate per lasciar traspirare la cute.
È assolutamente da evitare l’uso di pomate a base di cortisone.

Nei casi più gravi è invece necessario ricorrere alle cure del medico curante e/o del dermatologo.

I farmaci utilizzati in questo caso possono essere vari. Si va dagli antibiotici per uso topico, quali: eritromicina, eritromicina e zinco, clindamicina; tazarotene e adapalene, analoghi della vitamina A, fino a quelli orali appartenenti alla famiglia delle tetracicline. Tutti molto efficaci, ma non esenti da effetti collaterali.

Sono trattamenti che generalmente si prolungano per periodi piuttosto lunghi, da quattro a sei mesi. Vanno evitati in gravidanza e possono dare, nella forma orale per protratti periodi di tempo, ingiallimento dei denti fissandosi irreversibilmente allo smalto.

È da evitare inoltre la contemporanea assunzione di alimenti e altri farmaci a base di calcio (latte, formaggi), medicinali antiacidi e contenenti ferro, che ne ridurrebbero drasticamente l’efficacia. Un altro approccio terapeutico, può essere quello dell’uso, nelle donne, di particolari contraccettivi ad azione antiandrogena.

Effetti collaterali

Trattamenti questi peculiarmente non esenti da effetti collaterali e controindicazioni che dovranno essere valutati di volta in volta con il medico. Ultimamente vengono usati anche farmaci a base di isotretinoina.

Devono essere prescritti sotto strettissimo controllo medico per il loro potenziale rischio teratogeno, cioè la possibile comparsa di gravi malformazioni fetali in caso di somministrazione a donne in gravidanza. Per questo motivo, le donne cui viene somministrato il farmaco, devono dimostrare il loro stato di NON gravidanza, nel periodo che va da un mese prima dell’inizio del trattamento a un mese dopo la sua sospensione.

CONVINZIONI VERE O FALSE?

Non esistono, in realtà, evidenze scientifiche riguardo ad alcune convinzioni empiriche come:

  •  evitare di assumere cibi particolarmente ricchi in zuccheri e grassi non porta in realtà alcun beneficio nella regressione dell’acne. Nulla toglie che abitudini alimentari corrette portino comunque ad un miglioramento delle condizioni fisiche.
  • Un’esposizione al sole porta solo ad un miglioramento estetico, non è dimostrato in realtà che “asciughi i brufoli”. È vero piuttosto il contrario. L’ispessimento della cute, con conseguente chiusura del follicolo, può essere l’effetto dovuto ad una prolungata esposizione solare. Tassativamente da evitare nel caso di assunzione di farmaci contenenti antibiotici o isotretinoina.
  • Non è vero che i capelli grassi influiscono sul decorso dell’acne, sono solo una manifestazione evidente e macroscopica del-la chiusura dei follicoli piliferi.
  • Non è stata dimostrata alcuna relazione tra acne e frequenza dei rapporti sessuali.
  • Si può facilmente dimostrare come l’acne non sia legata ad una scarsa pulizia, e che anzi si manifesti maggiormente in quei soggetti che abbiano una cura maniacale della propria persona.

È vero invece che condizioni particolari di stress, mestruazioni, fattori climatici o ambientali quali l’aumento dell’umidità, possono influenzare negativamente il decorso di questa patologia.

In alcuni casi, inoltre, intervengono altre concause, come:

  • cosmetici, in particolare quelli più grassi a base di oli di cocco, burro di cacao, cera d’api, ecc.
  • Farmaci come la vitamina B12, alcuni tipi di pillole anticoncezionali, cortisonici, anabolizzanti, barbiturici e medicinali a base di iodio.
  • Sfregamenti ripetuti con indumenti come colletti di camicie, indumenti intimi aderenti, fasce asciugasudore, cappelli e via dicendo.

Solitamente il problema non è grave e regredisce spontaneamente. Tuttavia nelle forme più gravi o quando il disagio psicologico è particolarmente importante, l’acne va curata rivolgendosi al proprio medico e al farmacista.

Carlo Tiengo